Tangenziale: il Consiglio comunale torna a “sposare” l’originaria proposta dell’Amministrazione di centrosinistra

13 Febbraio 2014 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Tangenziale ComitatoTangenziale di Collepasso: si torna “al buon tempo antico”.

La maggioranza di centrodestra sconfessa, infatti, la precedente decisione consiliare del 4 aprile 2012, che aveva “partorito” la “bretella-ecomostro” imposta da Comune di Parabita e Provincia, riconosce valida la proposta presentata dall’Amministrazione di centrosinistra nel 2010 e ne riapprova progetto e finalità: è questa la conclusione del Consiglio comunale dell’11 febbraio u.s., convocato per discutere una nuova ipotesi di “Progetto per la tangenziale all’abitato di Collepasso”, presentata dal “Comitato dei cittadini per una tangenziale sostenibile all’abitato di Collepasso”, che aveva raccolto 713 firme in calce ad una petizione.

Alla fine ha prevalso il buon senso e il Consiglio dell’11 febbraio, quasi all’unanimità (11 favorevoli, con l’astensione del solo cons. Rocco Sindaco), ha deciso, dopo un confronto corretto e responsabile e dopo aver ascoltato anche i rappresentanti del Comitato dei cittadini e di Italia Nostra, di non accogliere l’ipotesi alternativa presentata dal Comitato, di revocare la delibera consiliare del 4 aprile 2012 e di confermare il progetto ed il tracciato approvati dalla precedente Amministrazione di centrosinistra.

Un tracciato che coniuga l’assenso ad un progetto strategico per Collepasso con l’esigenza di ridurre al minimo l’impatto ambientale sulla collina di Sant’Eleuterio.

Un progetto che con l’Amministrazione del sindaco Vito Perrone era stato approvato quasi unanimemente nel Consiglio del 20 aprile 2010 e confermato all’unanimità con l’attuale Amministrazione nel Consiglio del 29 novembre 2011. Salvo, dopo pochi mesi, la decisione dell’attuale maggioranza di “fare marcia indietro” e riapprovare, nel Consiglio del 4 aprile 2012, un nuovo e devastante progetto, accettando supinamente “quella bruttura che era stata proposta da Parabita” (come oggi afferma tardivamente un assessore che nel 2012 aveva strenuamente difeso “quella bruttura” contro le giuste e fondate rimostranze dell’opposizione).

Seppur tardivamente, la maggioranza di centrodestra oggi dà pienamente ragione alle proposte e alle battaglie della precedente Amministrazione e dell’attuale opposizione di centrosinistra.

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Il Consiglio del 4 aprile 2012 era stato uno dei più duri e caotici dell’”era Menozzi”, nel corso del quale si erano verificati duri scontri e accese polemiche tra maggioranza ed opposizione. Nell’occasione, contraddicendo se stessa e accettando inammissibili diktat, la maggioranza di centrodestra aveva compiuto, infatti, una vergognosa “giravolta”, votando (con il voto di astensione del cons. Rocco Resta, attuale assessore all’Urbanistica) la nuova ipotesi progettuale imposta dalla Provincia e dal Comune di Parabita. Un’ipotesi che stravolgeva l’originario progetto e lo trasformava, per esclusive pretese personali ed equilibri “politici” all’interno del centrodestra, in un vero “ecomostro”. Quel progetto prevedeva, infatti, a 181 metri di altitudine, la costruzione della nuova “bretella parabitana”, che, nel  raggio di poche centinaia di metri, avrebbe dovuto congiungersi con la “bretella collepassese”, a livello di 157 metri di altitudine: in quei 24 metri di dislivello e per qualche centinaio di metri di lunghezza stradale, come denunciò l’opposizione, veniva “concepito” lo scempio della collina di Sant’Eleuterio, con prevedibili sventramenti e colate di cemento.

Ora, con la decisione dell’11 febbraio di revocare la delibera del 4 aprile 2012 e di confermare, invece, il tracciato previsto dalle delibere del 29 novembre 2011 e del 20 aprile 2010, il Consiglio comunale cancella l’obbrobrio della “bretella parabitana”, evita il totale isolamento del nostro Comune e costringe la Provincia a confrontarsi. Nella nuova deliberazione approvata, infatti, il Consiglio ritiene il progetto iniziale del 2010 “rispondente alle esigenze del territorio, alle aspettative della comunità collepassese e presenta un minore impatto ambientale” e chiede alla Provincia “a) di valutare l’effettivo impatto ambientale e paesaggistico dell’intera opera; b) di essere coinvolti in tutte le fasi e scelte progettuali”.

In ritardo di due anni, il progetto esecutivo della tangenziale di Collepasso può finalmente partire, grazie anche all’azione del “Comitato dei cittadini”, che ha costretto la maggioranza, dopo aver superato strumentali ammiccamenti e posizioni demagogiche di alcuni, ad una attenta riflessione e ad una riconsiderazione delle scellerate decisioni assunte nel Consiglio del 4 aprile 2012.

Certo, così come ho anche detto nel mio intervento in Consiglio, la tangenziale è certamente un’opera importante per il territorio salentino lungo l’asse turistico Gallipoli-Otranto e, in particolare, per Collepasso. Essa, però, deve rappresentare per il nostro Comune un tassello di una più vasta e coerente progettualità, di cui si era fatta promotrice la precedente Amministrazione di centrosinistra e, purtroppo, abbandonata dall’attuale Amministrazione di centrodestra.

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La proposta di tangenziale, presentata a fine 2007 dal Comune di Collepasso alla Provincia, deve, infatti, rappresentare solo parte di una più vasta e integrata progettualità ecocompatibile che deve puntare a “costruire” la comunità collepassese dell’”ospitalità diffusa e produttiva” e dei servizi ad essa collegati (così come ipotizzato anche nel Documento programmatico, approvato nel 2010, del nuovo P.U.G.). La precedente Amministrazione di centrosinistra, soprattutto su input dei miei assessorati, nel periodo 2007-2008, aveva contestualizzato alcune importanti proposte di concerto con Area Vasta.

Ne riporto schematicamente quelle più significative, con la speranza di stimolare un dibattito, in un periodo, come l’attuale, contrassegnato da una grave crisi sociale ed economica e dalla preoccupante realtà di tanti giovani collepassesi che abbandonano il paese per cercare lavoro e fortuna in altri luoghi d’Italia e d’Europa:

1. Sviluppo del turismo sostenibile lungo la direttrice viaria Gallipoli-Otranto.

Su questa proposta avevano aderito tutti i sette Comuni della direttrice viaria della “Meridiana del Salento” (da Gallipoli a Otranto), l’Università del Salento e Italia Nostra. Si erano tenute anche importanti e significative riunioni presso il nostro Comune. L’obiettivo del progetto era quello di valorizzare aree e “borghi” interni, ipotizzando “un turismo che si pone la qualità come aspettativa. Qualità della domanda e qualità dell’offerta, in termini di assistenza al turista (accoglienza, informazione e sicurezza), ma anche di riqualificazione della rete locale dei trasporti; di valorizzazione del patrimonio architettonico e storico-artistico; di opere di risanamento ambientale; di potenziamento delle attività locali (agricoltura, commercio, artigianato) come pure di promozione delle specificità e delle tradizioni e gestione del tempo libero”;

2. Sistemazione dell’asse Otranto-Gallipoli nel tratto urbano di Collepasso, con una profonda trasformazione e una nuova destinazione urbanistico-produttiva delle centrali “vie di Parabita e di Maglie”;

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3. Riqualificazione urbana della centrale Piazza Dante come “salotto” del paese;

4. Completamento del recupero funzionale e riqualificazione degli spazi del Castello baronale;

5. Riqualificazione delle periferie urbane: strade rurali ciclabili, circuito rurale di atletica attrezzato lungo l’attuale circuito delle “Vigne vecchie”, riqualificazione del Bosco comunale, Parco botanico della flora salentina, Parco della memoria;

6. altri interventi importanti, quali la realizzazione del Centro diurno per Anziani (già realizzato, ma ancora chiuso) e del Palazzetto dello Sport, interventi infrastrutturali nella Zona industriale e nel settore commerciale, ecc., ecc..

La precedente Amministrazione aveva presentato, con chiarezza di obiettivi, una vasta e coerente progettualità ed ottenuto anche significativi finanziamenti, puntando sull’invidiabile collocazione di Collepasso lungo l’asse viario Gallipoli-Otranto e al centro di importanti Comuni salentini (Casarano, Galatina, Maglie, Gallipoli).

Senza una chiara strategia di sviluppo eco-compatibile e senza la realizzazione di tali ed altre progettualità, la tangenziale rischierebbe di essere solo una delle tante opere pubbliche che rischiano di non dare una reale ricaduta per lo sviluppo del territorio. Per questo occorre rilanciare tutte le progettualità ad essa connesse e già delineate dalla precedente Amministrazione, attivando le necessarie iniziative e i relativi canali di finanziamenti nazionali, regionali e comunitari. Al contempo, occorre riprendere il confronto e la discussione per l’approvazione del nuovo P.U.G. (Piano urbanistico generale), il cui iter era già in fase avanzatissima all’inizio del 2011, avendo completato tutti gli step previsti dalla normativa regionale (ivi comprese le due conferenze di copianificazione con la partecipazione dell’assessore regionale Barbanente), ma che, purtroppo, l’attuale Amministrazione ha sinora incredibilmente indirizzato su un “binario morto”.

Come dicono in tanti, questo paese “sta morendo”. Grandi sono le responsabilità dell’attuale Amministrazione per la sua inerzia ed inefficienza. Occorre che tutti quanti (amministratori, partiti, associazioni, sindacati, cittadini) “si diano la sveglia” e tornino a pensare al bene comune e al futuro della nostra comunità e dei nostri giovani.


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Pantaleo Gianfreda